Ricercatori australiani raggiungono una svolta nelle batterie ad acqua

Da diversi anni, gli scienziati stanno studiando un'alternativa sostenibile alle batterie agli ioni di litio attualmente comuni, il cui ciclo di vita è fortemente limitato e la cui produzione richiede materie prime come litio e grafite. L'estrazione e la produzione di queste materie prime comporta rischi ambientali e sociali. All'inizio del 2024, i ricercatori australiani della RMIT University di Melbourne hanno apparentemente fatto un passo avanti: hanno sviluppato una cosiddetta batteria ad acqua che non è infiammabile, può essere riciclata, ha una lunga durata di conservazione e può anche essere prodotta a basso costo. 
Questo tipo di batteria agli ioni di metallo non richiede litio. Invece, è costituita da materie prime abbondanti e meno tossiche come zinco o magnesio. Gli elettroliti organici altrimenti utilizzati, che consistono in solventi con sali di litio disciolti, vengono sostituiti dall'acqua nelle batterie di nuova concezione.
Finora esistono solo piccoli prototipi di batterie a bottone, che però perdono potenza molto lentamente: secondo gli scienziati, dopo 500 cicli di ricarica, avevano ancora una capacità di poco inferiore all'87%

C'è ancora molta strada da fare prima che siano pronti per il mercato, ma potrebbero sostituire le batterie agli ioni di litio intorno al 2030. Batterie al piombo, se necessario, anche prima. La tecnologia è ideale per i sistemi di accumulo a batteria su larga scala, necessari per garantire l'energia eolica e solare. Attualmente, le batterie al piombo-acido a basso costo vengono utilizzate per lo stoccaggio di rete su larga scala.
 

La sostenibilità plasmerà la produzione di batterie nel 2024

Le batterie abilitano la transizione energetica e sono una tecnologia chiave per la competitività dell'industria automobilistica. In ogni caso, nel 2024 l'idea di sostenibilità plasmerà la produzione europea di batterie in modo più forte che mai. È destinato a diventare la pietra angolare dell'identità aziendale, poiché il mercato asiatico continuerà a essere senza rivali, almeno dal punto di vista del prezzo. Ad esempio, le aziende dell'UE nel settore delle batterie si stanno già concentrando sempre più sulla produzione di celle al litio ferro fosfato (LFP), che sono considerate più sostenibili rispetto alle batterie al piombo-acido e ad altre batterie al litio.

Anche le batterie agli ioni di sodio, nonostante la loro minore densità energetica rispetto alle batterie agli ioni di litio, potrebbero svolgere un ruolo maggiore, in quanto non richiedono risorse scarse, sono più economiche da produrre, sono insensibili alla scarica profonda e hanno una durata più lunga.

Un altro passo verso una maggiore sostenibilità sarebbe l'estrazione di litio in modo ecocompatibile dalla salamoia o da fonti idrogeologiche.
 


Industria delle batterie: fondo per rendere competitiva l'Europa

Per quanto riguarda la produzione di batterie, l'Europa è ancora molto indietro rispetto ai suoi concorrenti asiatici. La dipendenza dalle importazioni rimane elevata. Senza queste importazioni di materie prime per batterie, ci sarebbe un evidente divario di approvvigionamento. E la domanda di batterie in Europa è in costante crescita. Ora, un fondo del valore di 500 milioni di euro è destinato a rafforzare l'industria delle batterie in Europa. L'obiettivo del fondo è aumentare la capacità produttiva dell'Europa per le materie prime chiave per le batterie come litio, nichel e cobalto, costruendo così un'industria europea competitiva delle batterie, ha affermato l'investitore sostenuto dall'UE EIT InnoEnergy.

Secondo una relazione speciale della Corte dei conti europea, la capacità di produzione di batterie nell'UE potrebbe aumentare da 44 GWh nel 2020 a 1.200 GWh nel 2030.

Un'inversione di tendenza si può già riscontrare nel campo della produzione di celle per batterie per auto elettriche: in Italia, in particolare, una joint venture fra ACC, Stellantis e Mercedes produrrà a Termoli un polo produttivo per le batterie. Il sito produttivo designato è un’ex fabbrica del gruppo automobilistico italiano. Entro la fine di marzo del prossimo anno, sarà completato l'aumento di capitale che renderà Stellantis il principale azionista con una partecipazione del 45%.